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Ci vuole creatività per distinguersi.

Ciao Chiara,
situazione delicata, per una Responsabile Mkt & Comunicazione, rilasciare un’intervista in un particolare momento come quello che stiamo vivendo.

Già, è stato ed è tutt’ora un momento particolare. Ciononostante, la mia natura positiva e propositiva  preferisce considerare questo momento come un’opportunità di cambiamento per essere i professionisti e le aziende del domani, capaci di reagire con agilità, logica e creatività alle situazioni non previste.
Questo momento insegna che bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante. Questa però non è mia, è di Nietzsche, ma calza perfettamente la situazione attuale e la natura umana: l’uomo, per sua natura, dà il meglio quando si trova ad affrontare situazioni complesse. Ed è nella complessità che scopri la meraviglia dell’ingegno e della determinazione.

Cosa ti ha spinto a scegliere di “danzare” IMESA?

L’opportunità di vedere un’azienda trasformarsi, essere parte attiva di quel cambiamento ed aggiungere valore nuovo alla mia professionalità.
Perché l’essere parte attiva del cambiamento ti permette di sperimentare, a volte sbagliare, ed altre ancora centrare l’obiettivo. E in tutto questo processo di apprendimento e trasferimento di know-how avviene il “miracolo”. Ti migliori continuamente, approfondisci la relazione con te stesso, riconosci il valore delle persone che collaborano con te e cresci, venendo a patti con i tuoi errori, assolutamente preziosi poiché capaci di trasformare inevitabilmente la tua visione del mondo.

Vieni da un settore completamente diverso, che idea ti sei fatta di questo mercato a te fino ad un anno fa sconosciuto?

È un mercato trasversale a molti settori e dunque il suo potenziale commerciale è alto. Il lavaggio è qualcosa che non sparirà, potrà evolversi, migliorarsi, ma non sparire. È per questo che, a mio parere, non è soggetto a trend estremamente variabili come il mercato della moda o del tessile ad esempio.

Le variazioni in questo settore sono più legate alla tecnologia, all’innovazione meccanica al migliore servizio che le aziende sono capaci di prestare al cliente in termini di strumenti, assistenza, conoscenza e risoluzione dei problemi.  Il potenziale è alto, soprattutto per un’azienda come IMESA che ha fatto del suo core business una vocazione.

Da un punto di vista comunicativo, questo mercato potrebbe essere molto più creativo di quanto lo sia ad oggi.
Ci vorrebbe più coraggio nell’osare, più creatività per distinguersi.

Ti eri mai soffermata sull’importanza del lavaggio nella vita di tutti i giorni, prima di entrare a far parte di IMESA?
In poche parole, fai le lavatrici a casa??

Se devo essere onesta…NO ? Ogni volta che dovevo fare una lavatrice chiedevo a mia mamma di farmi uno schema pratico di quale ciclo scegliere, tessuti, quale temperatura, centrifuga, giri…un caos! E paura di rovinare i tessuti…Che stress…Questo magari potrebbe anche essere un feedback da utilizzatore: o sono un po’ rigida io nell’apprendere, o devo fare più lavatrici, o chi ha progettato la lavatrice non è stato particolarmente attento alla UX (user experience)  Mi piace credere di più nell’ultima opzione ?

Parlando di sfide, quale progetto sogni di veder realizzato in IMESA nel breve periodo?

Partiamo dalla visione nel lungo periodo.
Sogno un’IMESA con processi digitalizzati capaci di ridurre gli effort quotidiani e ripetitivi delle persone, affinché ci sia ogni giorno il tempo di fermarsi a pensare, innovare e migliorare. Che poi non è un “fermarsi” è un “avanzare” che ti porta a prendere in considerazione nuove strade da percorrere.

Ciononostante, sono perfettamente consapevole che il modo in cui stiamo operando oggi (più “manuale”) ci permetterà domani, quando avremo strumenti unificati o comunque processi digitalizzati, di padroneggiare con consapevolezza e responsabilità tutti i tools che avremo a disposizione. La digitalizzazione passa per forza di cose attraverso la sperimentazione e apprendimento manuale.

Nel breve, dato che stiamo già facendo un ottimo lavoro per quanto concerne la nuova immagine di IMESA, vorrei che la stessa uniformità e coerenza fossero visibili nella gamma prodotto: macchine esteticamente coerenti con l’immagine. Ovviamente, come in tutte le cose, ci deve essere la giusta misura di estetica e funzionalità. Un prodotto solamente bello è irritante, così come un prodotto solamente funzionale è noioso.

In un momento in cui fare previsioni è impossibile, sforziamoci nel farne una. IMESA fino ad oggi ha sostenuto la situazione e, a differenza di tante aziende in difficoltà, complice sicuramente il tipo di produzione, è sempre stata operativa.
Cosa ti aspetti per il domani? Verso quali obiettivi orienteresti l’azienda?

Data la prontezza di risposta dimostrata nell’emergenza e l’intraprendenza nell’affrontare la stessa, mi aspetto un’IMESA con una mentalità e cultura assolutamente rinnovate: un’IMESA consapevole e che valorizza la propria forza (flessibilità, italianità, trasversalità a molti settori etc.) e dall’altra parte un’IMESA allineata con i tempi che viviamo, questo significa investire nella digitalizzazione dei processi aziendali e in strumenti che permettano alle persone di prestare la propria opera in qualsiasi situazione con velocità e in maniera coordinata (video conferenze, formazione a distanza, cloud etc.).

In generale, oltre ai vari progetti che stiamo seguendo, le macro-aree di intervento sulle quale agirei sono:

  • Gestione ed analisi dei Big Data;
  • Più Online;
  • Formazione continua e contaminazione tra le persone (di know-how e idee ovviamente).

Quando non sei in IMESA, cosa inventi?

Ecco in questo non ho una certa costanza, sono un po’ come Picasso che va a periodi blu, rosa etc. ?
E comunque più che inventare mi cimento in attività.
C’è ad esempio il periodo del karaoke: la sera mi metto a cantare diverse canzoni, soprattutto Walt Disney e mi registro.
Poi c’è il periodo in cui seguo online corsi di danza del ventre, molto faticosa…
Oppure il periodo del make-up e capelli (mia mamma mi odia quando sono in questa fase), durante il quale mi piace truccare per sperimentare colori e migliorare l’aspetto estetico delle persone. Questa cosa, detta così, sembra più da maniaca squilibrata ?

Diciamo che la cosa in cui sono più costante, e ti deluderò un po’, è una passione strana che ho: la lettura dei dizionari in lingua straniera. Sono ossessionata dalla possibilità di perdere la fluidità nella parlata. Dunque, almeno tre volte alla settimana, leggo e studio i dizionari in inglese, francese e tedesco, evidenzio le parole e le memorizzo creandomi una frase nella mia testa. Poi, per completare la sessione di apprendimento, ascolto podcast in lingua nei siti web delle riviste o canali televisivi stranieri. Questo durante la settimana.

Nel weekend, potendo anche durante la settimana, amo camminare, che sia lungo il fiume, in montagna, al mare non ha importanza, devo muovermi, sgambettare, attività fisica. Forse questa frenesia è dovuta al fatto che amo anche la buona cucina e i dolci??? Può essere!!!

Riassumendo:

  • Evitarti nel periodo karaoke, ma soprattutto nel momento “make-up con la squilibrata” se non si è in cerca di esperienze profonde
  • Se si è colti da un’improvvisa voglia di dolcetto, frugare nei tuoi cassetti o nelle tue tasche per andare a colpo sicuro
  • Invitarti ad una passeggiata una domenica mattina lungo il Piave, tu, il mio cane ed io.

Grazie Chiara, Je zorgt altijd voor vroliijkheid.

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